Di Redazione
Gli alunni delle classi IIA Liceo Classico e IVA Liceo Scientifico Julia riflettono sul primo incontro del progetto “La Giustizia adotta una scuola”
“La storia di Vittorio Occorsio ci insegna che è una prospettiva bellissima mettersi in gioco per un ideale, combattere una battaglia non solo per senso del dovere, ma anche per passione e per dare un contributo alla comunità”. Elisa è folgorata dalla figura del giudice ucciso da Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale e quelle sigle dell’estrema destra che ancora tornano a incutere timore. E’ passato quasi mezzo secolo, però non scompare il ricordo e torna la figura, la scelta, l’esempio che colpisce i ragazzi del un nuovo millennio.
Ha fatto breccia la giornata del 15 marzo dedicata a Vittorio Occorsio che ha unito il mondo della giustizia e quello della scuola. “L’idea del progetto è di coinvolgere le classi in un percorso sul terrorismo degli anni Settanta – ha spiegato Giovanni Salvi, Procuratore Generale della Corte di Cassazione – Argomenti che sono stati sinora al di fuori dei programmi scolastici. Questa prima fase è sperimentale e auspico che dagli studenti arrivino spunti per migliorarci, dato che dall’anno prossimo il progetto sarà proposto a tutte le scuole italiane”. E le reazioni degli studenti non sono mancate.
“La testimonianza di Vittorio Occorsio è per noi di esempio e ci dà una prospettiva precisa: che in futuro ciascuno di noi, nel proprio lavoro abbia l’attenzione al bene comune, al bene della collettività, perché soltanto in questo modo si riesce a fare comunità – dicono Vincenzo e Martina – Oltre all’insegnamento di ricercare la verità dietro le apparenze, un tema attuale in un’epoca di fake news che dilagano”.
“Attraverso Occorsio – continuano Elena e Michail – non solo scopriamo la storia di un magistrato integerrimo che in nome della giustizia non si è tirato indietro di fronte ai terroristi di estrema destra, ma siamo stimolati a conoscere e apprezzare l’esempio di tutte le altre figure che hanno sacrificato la loro vita per il Paese, per esempio combattendo la mafia e la criminalità organizzata”.
“Oggi più che mai – conclude Zaira – in un momento storico in cui i nostri diritti sono un po’ limitati, è essenziale formarci. In questo incontro noi studenti siamo stati sollecitati su aspetti e personaggi che non conoscevamo. Gli interventi dei relatori hanno smosso qualcosa nell’animo di noi studenti, un punto di partenza da cui iniziare a riflettere”.