Ulisse e Calipso ad Amendolara? La leggenda e gli studi

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L’ipotesi è di quelle suggestive, narrazioni e miti che si rincorrono negli anni e nei secoli. Ora, però, si fa sul serio e si è iniziato a scandagliare la Secca di Amendolara per scoprire se l’isolotto indicato nel ‘600 come monte Sardo e poi sprofondato, potrebbe essere l’isola di Ogigia, dove Ulisse incontrò Calipso, prima perdendo la testa per la ninfa e poi dovendo scappare in zattera.

È bastato vedere gli studiosi al lavoro sulla Secca poco distante da Amendolara, per scatenare la fantasia. Secondo alcuni studiosi la Secca sarebbe da identificarsi con la mitica isola di Ogigia, dove avrebbe soggiornato Ulisse, il re di Itaca protagonista dell’Odissea. Qui, sempre secondo il racconto omerico, la ninfa Calipso avrebbe ospitato l’eroe greco, che, innamoratosi della fanciulla, avrebbe dimenticato per un certo tempo di ripartire alla volta di Itaca.

Dalla scorsa settimana, la Stazione Zoologica ’’Anton Dohrn’’ di Napoli ha iniziato ad adoperarsi per la localizzazione e la descrizione di elementi, fatti e fenomeni inerenti all’isola di Ogigia, grazie alle sofisticate apparecchiature di cui è provvista la motonave Astrea, di proprietà dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Il lavoro durerà ancora a lungo, ma si cerca di scoprire se sia plausibile che la Secca sia quel monte Sardo, indicato in alcune carte del XVII e XVIII, poi sprofondato, e se, a sua volta, il monte sia da identificarso proprio con l’isola a cui Ulisse, reduce dalla guerra di Troia, approdò dopo aver superato Scilla e Cariddi, come descritto nell’Odissea.

Nel racconto, Ulisse, desideroso di tornare a casa, fuggì da Calipso, lasciò Ogigia su una zattera e con questa sbarcò prima sull’isola dei Feaci, identificabile con l’odierna Corfù, isola greca al largo della costa nord-occidentale ellenica, per poi giungere, finalmente, ad Itaca. La rotta descritta da Omero e la distanza tra la Secca di Amendolara e la costa greca, breve per essere percorsa con una zattera, causano un’incredibile corrispondenza tra L’isola di Calipso e l’attuale Secca.