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Un viaggio nell’Inferno dell’amore con i ragazzi della VA
“I tre personaggi in cerca d’amore” è una tragicommedia ambientata ai giorni nostri, in cui alcuni personaggi, senza identità, si interrogano sul perché l’uomo non comprende più la vera essenza dell’amore ed è sempre pronto a puntare il dito contro chi ama davvero.
I personaggi, stremati, dopo essersi abbandonati alla morte si risvegliano in un vero e proprio inferno dell’amore, dove troveranno diverse personalità che in varie epoche si sono distinte per amore e che faranno capire ai tre quale sia la vera essenza di questo sentimento. Il primo personaggio è Gnà Pina, la famosa Lupa di Giovanni Verga: bellissima contadina siciliana condannata dalla società per il suo eccesso di passione. Seguono Narciso, innamorato della propria immagine, la regina Elisabetta I, amante del potere e della grandezza, Ulisse con il suo amore per la conoscenza ed Icaro con l’amore per la libertà.
Compare poi nella storia una delle più belle e affascinanti coppie della letteratura: Marco Antonio e Cleopatra; il primo abbandonò i successi militari per dedicare il suo amore alla bellissima regina. Proprio Cleopatra sorprende con le sue rivelazioni: il morso del aspide non fu di certo per Antonio, ma per amore della libertà e della sua terra, che non avrebbe mai potuto accettare di vedere ridotta a semplice provincia romana.
È quindi la volta di un Orfeo del rockettaro, che al posto della lira imbraccia una bella chitarra elettrica a testimoniare il suo amore eterno verso la perduta Euridice. Accanto a lui, Fedra, che scelse la morte per amore, non sopportando il rifiuto di Ippolito. Ultimo personaggio a comparire è Frida Kahlo, artista a tutto tondo, amante di uomini e di donne, del bello e del brutto, una donna che ha amato nonostante tutti i pregiudizi a lei legati. I cercatori d’amore riusciranno a capire che l’amore è la cosa più bella che ci sia e che va vissuto sempre al massimo delle possibilità. Questo il senso della tragicommedia: ama tutto e tutti al di là dei pregiudizi, perché “Omnia vincit amor“.