L’automa usato nei cunicoli dei tombaroli
Si chiama Spot ed è un robot con le sembianze di un cane. E’ stato ideato dalla famosa azienda di robotica made in Usa, Boston Dynamics. Il suo compito è quello di ispezionare l’area del sito archeologico contro i vandali e le irregolarità, controllare lo stato di avanzamento dei cantieri di restauro e gestire anche la sicurezza del Parco. Raccoglierà e registrerà dati funzionali “per lo studio e la pianificazione degli interventi”, così dicono i gestori del parco. Insieme a Spot, è stato usato anche il primo laser scanner volante in grado di effettuare scansioni in 3D in autonomia.
Si vuole quindi utilizzare le tecnologie per una gestione intelligente e sostenibile del sito. L’UNESCO, nel 2013, aveva, infatti, sollecitato il sito di Pompei a migliorare lo stato di conservazione dei reperti per non finire in una lista di siti in pericolo. Spot è stato equipaggiato con piattaforme intelligenti che analizzano i dati e li rendono fruibili alle applicazioni del Parco Archeologico.
“Finora i robot venivano usati nel mondo industriale e manifatturiero, questa è la prima volta che trovano applicazione in un sito archeologico – spiega Gabriel Zuchtriegel, direttore degli Scavi di Pompei – Oggi, grazie alla collaborazione con aziende di alta tecnologia, vogliamo testare l’impiego di questi robot nei cunicoli sotterranei dei tombaroli clandestini che stiamo rilevando nel territorio intorno a Pompei”.
I cani robot di Boston Dynamics sono stati sperimentati anche in altri contesti. Per esempio li ha utilizzati la polizia del Massachusetts, negli Stati Uniti, in alcune operazioni di pattugliamento e ispezione pericolose, e sono stati adoperati anche dall’esercito francese.
Cani speciali, dunque, capaci di fiutare ma non di abbaiare.