È Paolo Rondelli, omosessuale dichiarato e socio di Arcigay Rimini, che il 1° aprile è diventato il capitano reggente della Repubblica di San Marino.
Così facendo, San Marino diventa il primo Paese al mondo ad aver eletto un capo di Stato appartenente alla comunità LGBTQ+.
Fino al 2004, nella Repubblica l’omosessualità era considerata un reato, le unioni civili sono state regolamentate nel 2018 e solo a settembre 2021 l’aborto è diventato legale grazie a un referendum.
La Cerimonia d’Insediamento
Il 1° aprile, a Palazzo Valloni si è tenuta la cerimonia d’insediamento del nuovo capitano reggente, che governerà per un semestre. Il discorso d’ingresso si è concentrato sulla cultura del dialogo e, riferendosi alla guerra in Ucraina, è stato detto:
“San Marino non può e non vuole girare le spalle a questa tragedia”.
Rondelli e Oscar Mina, reggente insieme a lui, hanno poi proseguito parlando di accoglienza, giustizia, libertà di espressione, codice di condotta e cultura.
Il presidente di Arcigay Rimini Marco Tonti ha dichiarato: “C’è da augurarsi che l’Italia prenda esempio da questo percorso di progresso civile e dei diritti”, ringraziando poi Rondelli “per il suo servizio a favore della comunità LGBTQ+ e per la sua ininterrotta battaglia culturale e per i diritti di tutte e tutti”.
A unirsi agli elogi è anche Monica Cirinnà, che ha commentato:
“Paolo è un uomo di immensa cultura e di grande esperienza diplomatica e politica. Ha lottato per i diritti delle donne e delle persone LGBTQ+, a San Marino e non solo: è stato anche attivista e vicepresidente di Arcigay Rimini. È una giornata storica, che mi riempie di gioia e di orgoglio, perché Paolo Rondelli sarà da oggi e per i prossimi sei mesi il primo capo dello Stato appartenente alla comunità LGBTQ+, non solo a San Marino, ma nel mondo. Auguri di buon lavoro!”
Quello di San Marino è un passo storico non solo per il Paese in sé, ma per il mondo intero.