Non dimentichiamo ciò che sta accadendo oltre alla pandemia

L'opinione Notizie

di Antonio Viteritti

Stiamo senz’altro vivendo un periodo buio, doloroso, sconfortante che certamente sarà ricordato nei libri di storia, ma, forse proprio perché costretti all’isolamento o forse perché bombardati solo da notizie sulla pandemia in corso, stiamo anche dimenticando tutto ciò che intanto succede in Italia e nel resto del mondo. Un esempio è la questione dei profughi sul confine fra la Turchia e la Grecia, dove si sta consumando una delle tragedie umanitarie più atroci dell’ultimo ventennio. Si tratta di almeno 120 mila profughi, per lo più donne e bambini,  in cammino dalla città di Idlib, aria a nord-est della Siria teatro di un pesante conflitto tra le forze del regime di Damasco e di Mosca e delle forze turche, verso l’isola di Lesbo, porta dell’Europa. Tutto ha avuto inizio pochi mesi fa, quando il presidente turco Erdogan ha lanciato una nuova offensiva militare contro l’esercito siriano del presidente Bashar al-Assad. Una serie di nuovi attacchi ha portato ancora distruzioni e morte, costringendo i profughi a fuggire. La Turchia ha aperto i confini ma non vuole nei propri territori i profughi, che, costretti a marciare in fila indiana, arrivano sull’isola di Lesbo per entrare in Europa e, dopo aver affrontato freddo, bombe e  diverse intemperie, vengono respinti persino con gas lacrimogeni. Il mondo tace, sono pochi i giornalisti che stanno lanciando questo grido di aiuto. Save the Children parla di circa 50mila bambini, indifesi, costretti molto spesso a dormire all’aperto, esposti a insicurezza, malattie, alle temperature gelide dell’inverno nei campi profughi delle isole del mar Egeo che ormai sono al collasso. I bambini sono le vittime per eccellenza, inconsapevoli, innocenti e inermi, sono le vittime delle violenze e dell’odio razziale, costretti alla fuga, a viaggi disperati e dolorosi, a subire privazioni e attacchi, dalle bombe ai maltrattamenti.  Dall’inizio di questo esodo sono già 77 i bambini morti e per il freddo e per le bombe, ma all’UE tutto questo non importa, tanto da firmare un accordo con la Turchia per fermare e per rimpatriare le migliaia di persone che ora si trovano ai confini e questo significherebbe condannarli a morte certa, sembra che si stia ritornando ai regimi totalitari e razziali, alle dittature e agli imperi dell’Europa di un tempo. Tutto questo accade in Grecia, ma in particolare sull’isola di Lesbo, isola che ha dato i natali a Saffo ed Alceo, colossi della nostra cultura. La Grecia di Omero e di Esiodo, la Grecia della prima democrazia, la Grecia culla della cultura europea da cui tutti abbiamo da imparare, sta tradendo gli ideali culturali che sono alle radici della sua e della nostra società. Intanto questi profughi si trovano ancora lì, fermi sulle coste greche ad aspettare che qualcuno decida il loro destino, mentre una pandemia minaccia le loro vite. Siamo nel XXI° secolo eppure ancora ci troviamo davanti a queste situazioni, ma ci sono molti che immaginano un mondo migliore, un mondo nuovo, un mondo libero proprio come faceva John Lennon nella sua Imagine. Siamo, siate sognatori, sognate sempre un mondo migliore e fate di tutto perché questo avvenga! Questo periodo di solitudine lontano dal caos cittadino, dal lavoro, da ogni tipo di distrazione, ci faccia davvero riflettere.