“Prof, sta crollando la scuola?”. Questa domanda riecheggiava tra i ragazzi nei corridoi del liceo scientifico, qualche giorno fa, dopo aver visto tutta quell’acqua che fuoriusciva dal muro, durante il temporale.
Il muro lungo la strada che conduce al bar dell’Istituto è in procinto di cedere.
Durante la ricreazione i ragazzi lo fotografano, lo filmano e lo socializzano online.
Quando piove l’acqua fuoriesce a fiotti dalla spaventosa fessura come se ci fosse un rubinetto aperto. La parete incombe sulla stradina, pronta a cedere in qualsiasi momento e a far scendere con sé anche il terrapieno soprastante. Spaccato, non più in esercizio, il muro rischia di crollare, trascinando con sè anche il piazzale di accesso al liceo.
Dopo anni di inutili comunicazioni, sopralluoghi, superflue rassicurazioni, il muro di contenimento del terrapieno del Liceo Scientifico pare sempre più in condizioni di estrema precarietà.
Non è tollerabile che in una scuola si assista, giorno dopo giorno, inesorabilmente al lento cedimento delle strutture senza che gli Enti preposti muovano un dito! Non è tollerabile ancor di più che questo avvenga dopo le tante segnalazioni e dopo tutto il tempo trascorso in cui si sarebbe potuto ovviare. Non è tollerabile che accada per volontà e inerzia da parte di un Ente pubblico. Le giustificazioni sempre le stesse: “non ci sono soldi”, “c’è un problema idrogeologico”, “volete che vi chiudiamo la scuola?”.
Il muro non deve crollare e il piazzale non deve franare! L’Italia non è questa. Noi ci crediamo in un’Italia migliore, in cui lo Stato tutela la collettività e ne garantisce il benessere e lo sviluppo. Come scuola stiamo cercando di costruire un mondo migliore, partendo proprio dalla formazione dei nostri alunni, formando cittadini consapevoli e civili, migliori di noi. Per questo non possiamo dare di noi questa immagine, l’immagine dell’indifferenza, della sconfitta, del fallimento dell’azione pubblica, di un’amministrazione che non ascolta, non interviene, non tutela i cittadini e il diritto all’istruzione.