La femminista, che scelse la mimosa come fiore simbolo per la giornata dell’8 marzo, festeggia un secolo di lotte
È arrivata a spegnere la centesima candelina, ma se le chiedi come vede il futuro non esita a rispondere “lottando sempre”. Nata il 21 gennaio del 1921, Marisa Rodano, un pezzo di storia vivente del nostro paese, conserva intatta tutta l’energia battagliera che l’ha resa protagonista, nel corso della sua lunga vita, di importanti lotte politiche e civili. Partigiana e convinta antifascista ricorda come “Buttavamo in strada i chiodi a tre stelle per bucare le ruote ai carri nazisti”.
Ma è soprattutto alla conquista dei diritti delle donne che Marisa Rodano ha dedicato gran parte della sua militanza politica e delle sue battaglie. Da sempre femminista e donna di sinistra, è stata una delle fondatrici dell’UDI (Unione Donne Italiane) e ha fatto dell’emancipazione femminile il suo cavallo di battaglia. A lei si deve, tra l’altro, la scelta della mimosa come simbolo della giornata delle donne, 75 anni fa. Da deputata, senatrice, europarlamentare, non ha mai smesso di impegnarsi con le donne e per le donne, per una piena parità dei diritti, ancora oggi non del tutto raggiunta, a causa delle persistenti differenze salariali e della mancanza di indispensabili servizi utili a sostenere le donne nel realizzarsi compiutamente come cittadine, madri, lavoratrici.
Il messaggio che Marisa Rodano affida alle donne di oggi e di domani è di rimanere sempre vigili, perché il rigurgito della violenza maschile sull’universo femminile, rischia di compromettere importanti traguardi. E alle ragazze ricorda di non dare per scontati alcuni diritti sacrosanti, perché c’è stata un’epoca nella quale si è lottato duramente per conquistarli.
Grazie Marisa e buon compleanno!