“L’amica geniale”, romanzo scritto da Elena Ferrante, racconta la storia di un’amicizia tra Elena Greco (Lenù) e Raffaella Cerullo (Lila). E’ una tetralogia incentrata soprattutto sul rapporto dell’amicizia, ma il romanzo parla anche di amore, di crescita, di riscatto sociale e di ribellione.
Lila e Lenù abitano nello stesso quartiere a Napoli, la loro amicizia nasce fin da piccole e si consolida durante gli anni della scuola elementare, quando diventano inseparabili. Il loro più grande desiderio è quello di poter fuggire, un giorno, dal rione.
Con gli occhi di Lila incontreremo una vita più dura: si sposerà a sedici anni, avrà un figlio, lascerà il marito e lavorerà come operaia, conoscendo la povertà e il sacrificio. Invece Lenù inizialmente soggiogata da Lila, riuscirà a trovare la propria strada, ad andare via dal rione, studierà, pubblicherà un romanzo di successo, si sposerà e avrà due figlie, vivendo una vita agiata e benestante.
Ci ritroveremo davanti a due ragazze che si vogliono bene, sono diventate, con il passare del tempo, due donne completamente diverse, con due esistenze distinte, ma che si completano l’una con l’altra. La vita le ha costrette a crescere in fretta, tuttavia il loro rapporto non è mai lineare; entrambe hanno provato a forzare alcune barriere retrograde, un destino di miseria, ignoranza e sottomissione.
“Ero voluta diventare qualcosa – questo era il punto – solo perché temevo che Lila diventasse chissà chi e io restassi indietro. Il mio diventare era diventare dentro la sua scia. Dovevo ricominciare a diventare, ma per me, da adulta, fuori di Lei”
“L’amica geniale” è un libro che va letto soprattutto perché ci fa riflettere sull’Italia nel secolo scorso: un periodo storico di cambiamenti, rivoluzioni, conquiste, stragi, violenza e camorra.
Il finale della tetralogia de “L’amica geniale” ci porterà ad un ulteriore punto interrogativo: sapremo, nel seguito, finalmente, con certezza chi, tra le due, è l’amica geniale?