di Chiara Triolo
E’ trascorso un mese dal primo caso di contagio in Italia e le notizie di emergenza sanitaria, causa “covid-19”, sono sempre più drammatiche. Tantissime famiglie stanno perdendo i loro cari. Gli operatori sanitari, medici e infermieri, affranti e desolati, tentano l’impossibile per salvare quante più vite possibile, ma è diventato tutto difficile e anche molto doloroso. Il bisogno di fondi e di protezioni per tutti; l’impegno, che molti non hanno, di rispettare le norme per il contenimento della diffusione. E noi ragazzi? Anche noi “Restiamo a Casa” e chissà ancora per quanto tempo. Con quale occhio guardiamo tutto questo? Come ci sentiamo? Siamo increduli e spaventati. Abbiamo modificato le nostre giornate e la mattina non andiamo più a scuola e non usciamo. “Com’è possibile –si chiedevano, infatti, in molti- che questi ragazzi stiano a casa, senza seguire le lezioni? Così è stato risolto il problema: le scuole Italiane, di ogni ordine e grado, si sono impegnate per instaurare sistemi di didattica a distanza, perché alla scuola non si può rinunciare mai.
Una pandemia, com’è stata definita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), non può fermare la scuola, non solo per l’apprendimento delle discipline stesse, ma anche per l’interazione e il confronto tra ragazzi e adulti, di cui abbiamo sempre più bisogno e da cui possiamo imparare cose nuove ogni giorno. Noi, Ragazzi dello Julia, in questo siamo stati fortunati. Non sentiamo la mancanza della scuola, perché continuiamo ad andarci, anche se non fisicamente. Al nostro Liceo è stata adottata “e-dida”, una piattaforma e-learning che permette a insegnanti e studenti di interagire tramite video lezioni, chat private o di gruppo, che dà la possibilità di caricare materiali di studio e approfondimento, ma soprattutto ci fa sentire vicini anche se lontani. Familiarizzare con questa piattaforma non è stato facile, ma tutti quanti ci stiamo mettendo molto impegno, affinché quello che abbiamo appreso fino a questo momento a scuola, non venga messo da parte. Il futuro è nelle nostre mani, ed è il futuro di un’intera comunità. Non possiamo rimanere da soli, nell’incertezza. La didattica a distanza è una nuova esperienza per tutti, ma noi non abbiamo paura perché abbiamo dalla nostra parte insegnanti che sono pronti a guidarci, video chiamarci ed ad ascoltarci. L’ottima organizzazione del lavoro e delle lezioni, il sostegno e l’entusiamo dei nostri professori ci fanno sentire uniti, come se fossimo in classe, allontanandoci dal momento difficile che stiamo vivendo. A regnare sovrana su alunni e docenti è la forte intesa, accompagnata dal senso di collaborazione e partecipazione. Non sono svaniti, anzi crescono sempre di più il bisogno e il piacere di confrontarci. L’unione fa la forza e noi siamo uniti. Ci auguriamo che tutto passi al più presto, per poter tornare tra i nostri banchi, alla normalità, per poter condividere con gli altri piccoli spazi e calorose emozioni, ma soprattutto per ricomincaire a vivere le nostre giornate con la spensieratezza della nostra età.