di Alessia Mauro
Pensiamo alla famiglia come a una grande orchestra. “Come un trio per archi o un quartetto, un ensemble musicale, in cui il violino, la viola da gamba e il violoncello hanno ciascuno capacità espressive tonali e melodiche proprie, ma la sonata emerge dall’insieme di tutti gli strumenti. Mi sembra questa una buona metafora della famiglia”. Concetto eccezionale più che unico del grande psichiatra, Vittorino Andreoli. La famiglia, in quanto tale, non può essere ridotta all’uno o all’altro: non esiste il singolo se non in funzione degli altri. Ogni membro è ben individuato, ma deve stare sempre a sentire l’altro, cercare di andare d’accordo, un pò come l’accordo musicale. Una ripetizione di parole che rende bene il concetto. La famiglia è un grande progetto, un immaginario che diventa sempre più vivo. È un regalo prezioso, quasi indispensabile per la sopravvivenza. Il 15 Maggio si celebra la Giornata Internazionale della Famiglia, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti nel 1994. L’ONU, infatti, considera la famiglia come il “fondamentale gruppo sociale e l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini”. Dal latino familia, a sua volta da famulus, servitore, di origine preindoeuropea, un’etimologia che tutti dovremmo conoscere per contribuire in modo sano alla crescita della propria famiglia. Dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, oggi, nucleo sociale formato da genitori e figli, in cui il compito stesso della famiglia dovrebbe essere quello di impartire e trasmettere tutti quei valori indispensabili per una corretta formazione dei figli presenti in essa. Il “dovrebbe essere”, racchiuso lì, tra due virgolette a mezz’aria, un po’ come l’argomento che si vuole affrontare, lasciato spesso senza la giusta considerazione e di cui, invece, sarebbe necessario marcarne l’essenzialità. C’è chi accusa la scuola di aver abbandonato il ruolo pedagogico che dovrebbe avere e ,invece, il fallimento educativo è un problema più ampio, che riguarda tutti. La prima causa va ricercato, purtroppo, nella scomparsa della famiglia tradizionale. Troppa spensieratezza e superficialità caratterizzano le famiglie, e tutto questo ricade sull’educazione dei figli e contribuisce alla crescita non sana, non solo del singolo, ma anche di un mondo malato nella sua collettività. La famiglia è il luogo dell’amore, dell’educazione, dello stare bene insieme, di quella famosa orchestra che, se mancante della giusta armonia, produrrebbe un suono piuttosto “scordato”. Come disse Mazzini, la famiglia è la patria del cuore; cerchiamo di non dimenticarlo mai e di lottare sempre per la nostra patria.