Di Rosaria Galasso
Un’opportunità per riflettere sul linguaggio Braille e sulla sua importanza per l’inclusione sociale e l’autonomia culturale delle persone con disabilità visiva. Sono stati gli alunni della classe II A del Liceo Classico “V. Julia” a partecipare, il 19 febbraio, all’evento “Braille: via maestra per l’inclusione e l’accesso alla cultura”. L’appuntamento è stato organizzato dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) e dal Club Italiano del Braille per celebrare la data del 21 febbraio, Giornata Nazionale del Braille, il rivoluzionario metodo di lettura e scrittura, che dal 1829 garantisce la possibilità di istruzione e l’accesso alla cultura ai ciechi di tutto il mondo. Il Braille, infatti, permette a chi non vede di leggere e scrivere, da sinistra a destra, usando i polpastrelli fatti scorrere su puntini in rilievo corrispondente ad un vero e proprio alfabeto, che ha aperto le porte della comunicazione ai ciechi e tuttora rappresenta un caposaldo storico dell’accessibilità.
Tanti gli interventi istituzionali, nazionali e locali. Presenti all’evento on line il presidente della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, Rodolfo Masto, e la direttrice del Museo Casa Natale di Louis Braille di Coupvray-Ile De France, Farida Saidi-Hamid. “Il Braille – ha sottolineato Mario Barbuto, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – è ancora oggi l’unico strumento di apprendimento diretto e autonomo per un disabile visivo, l’unico applicabile a qualsiasi disciplina del sapere, dalla musica alle lingue straniere, e come tale indispensabile per insegnare a migliaia di ciechi e dare loro istruzione, lavoro, cultura, cioè il diritto a essere cittadini tra i cittadini Per questo va valorizzato e diffuso maggiormente tra gli insegnanti, le famiglie, il personale di assistenza e tutta la collettività”.
Particolarmente interessanti sono state le testimonianze di studenti, insegnanti, operatori e personalità della cultura e della musica. Tra le testimonianze quella di un giovane flautista al primo anno di liceo musicale, che utilizza il metodo di studio della musica attraverso il Braille; l’esibizione del pianista non vedente Gianluca Casalino, che esegue brani su spartiti in Braille e la lettura “a 4 mani” tra lo scrittore Maurizio De Giovanni e la non vedente Flavia Tozzi di un brano tratto dal libro dello scrittore “Il concerto dei destini fragili”. A queste testimonianze è seguita quella di una maestra della provincia di Terni, Paola Torcolini, che ha raccontato la sua esperienza di insegnamento dell’uso del Braille alla sua classe affinché non vedenti e normodotati potessero condividere l’esperienza dell’apprendimento senza barriere.
Dopo le testimonianze, l’evento è proseguito con un tour virtuale nel Museo italiano del Braille, per conoscere più da vicino il sistema di scrittura del Braille attraverso gli strumenti, che ne hanno segnato la storia. Nella fase conclusiva dell’evento è stato presentato, inoltre, il progetto “Braille: per giocare insieme”, per sottolineare che anche attraverso il gioco non si smette mai di imparare. La nota casa produttrice di giocattoli LEGO ha, infatti, realizzato un’edizione speciale dei mattoncini per la prima volta adattati per poter essere utilizzati dai bambini ciechi e ipovedenti, i Lego braille Bricks.
La giornata ha rappresentato un’occasione di arricchimento per tutti i partecipanti, contribuendo a far comprendere l’importanza dell’impegno sociale della comunità, della quale siamo tutti parte integrante.