di Rossella Manieri
Ogni anno dal 1999, il 21 marzo, data che segna anche il primo giorno di primavera, l’UNESCO festeggia la Giornata Mondiale della Poesia per celebrare la ricchezza del patrimonio culturale, artistico e linguistico del mondo. È anche un’occasione per attirare l’attenzione sulle forme tradizionali della poesia che rischiano di scomparire e per rendere omaggio a tutte le persone che rendono possibile l’esistenza di questa importante arte: i poeti e gli scrittori. Anche quest’anno ricorrono i cinquant’anni dalla scomparsa di Giuseppe Ungaretti, poeta del Novecento che affascina molto i giovani con la potenza creatrice della sua parola poetica. Molto interessante e degna di nota è l’iniziativa per questa giornata in onore della poesia, proprio perché in un momento così difficile in cui è diventato tutto precario e ci sentiamo impotenti a causa di questa terribile pandemia. Il Comitato Nazionale invita ogni studente a celebrare questa giornata, contraddistinguendo i propri profili social con versi di un poeta a scelta, che risveglino sentimenti e sensazioni profonde.
L’hashtag della giornata è #fermentopoetico e il suo l’obiettivo è quello di far in modo che la poesia continui a fermentare, che possa divulgarsi attraverso i social e affermarsi sempre di più arrivando nell’ animo di ogni lettore. Ognuno di noi nel suo piccolo potrebbe lasciare la sua impronta con #fermentopoetico per accrescere il valore della poesia e rifugiarsi in una bolla di emozioni che ci consente,in questo momento, di evadere dai problemi del mondo e della nostra ITALIA.
Molti si potrebbero chiedere: ma a cosa serve la poesia in una realtà tecnologica e digitale e, soprattutto, in questo momento in cui sembra tutto inutile? Serve a tanto. La poesia non è un banale gioco di suoni, parole e immagini, è l’arte unica che ci rende consapevoli della straordinaria diversità umana, la diversità delle lingue e delle culture. È un luogo di incontro tra l’individuo e il mondo. La poesia è la forma migliore per guardare dentro di noi, poiché ci tocca nel profondo e ci permette di essere liberi. E’ soprattutto un modo per crearci un mondo intimo, tutto nostro, privato e segreto. La poesia esisterà sempre e, anche quando i poeti non ci saranno più, sarà sempre pronta a scaldare i nostri cuori. Scriveva Orazio “Exegi monumentum aere perennis” Ho costruito un monumento più duraturo del bronzo, e allora ricordiamo sui nostri social i versi di poeti che abbiamo letto e che ci suscitano emozioni, perchè “la poesia è quando un’emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole”, Robert Lee Frost.