Per la prima volta è una donna a guidare il più grande ateneo d’Europa, la Sapienza di Roma. Si tratta di Antonella Polimeni , originaria di Locri, una cittadina della città metropolitana di Reggio Calabria. Con il 60% dei voti ottenuti, ha superato gli sfidanti Federico Masini e Vincenzo Nesi. Già Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria e docente nel settore scientifico disciplinare delle Malattie odontostomatologiche, sarà rettrice per il sessennio 2020-2026. Nel suo percorso c’è un ruolo legato all’attuale emergenza, come membro del tavolo tecnico per l’Odontoiatria d’emergenza Covid-19 del Ministero della Salute. Ha preso parte a più di 100 conferenze e convegni e pubblicato 6 manuali, di cui uno edito in lingua inglese, 2 monografie e le si attribuiscono 400 pubblicazioni su riviste internazionali e nazionali. Si è anche occupata di curare l’edizione italiana di un testo atlante, di due manuali e di linee guida del Ministero della Salute. Quella dello scorso 13 novembre è un’elezione storica, infatti, oltre ad essere stata svolta interamente online, ha visto vittoriosa una donna, la prima a guidare la più grande università d’Europa, tra le più antiche, fondata nel 1303 con 11 facoltà, oltre 120mila studenti e più di 4.700 professori e ricercatori.
«Essere la prima donna al vertice della Sapienza, dopo 700 anni, è un bel segnale, una vittoria, oltre che un onore. C’è stata unità nel voto, ma la vittoria è tale per tutte le studentesse, le ricercatrici, le professoresse e per tutte le operatrici sanitarie impegnate negli ospedali universitari senza sosta nella lotta al virus», queste le parole della rettrice subito dopo l’elezione.
Succede ad Eugenio Gaudio, rettore dal 2014 al 2020, anch’egli calabrese.