[ngg src=”galleries” ids=”106,107″ display=”basic_thumbnail” thumbnail_crop=”0″]“Quando mi è stato diagnosticato, mi hanno detto che non mi dovevo adattare alla malattia, ma che avremmo trovato un modo per far sì che fosse il diabete ad adattarsi a me. Oggi posso dire che in un certo senso ci siamo venuti incontro”. E’ la toccante testimonianza di una diciannovenne, Ilenia, che convive da bambina con il diabete.
A questa patologia, da cui sono affette nel mondo 415 milioni di persone, destinate purtroppo ad aumentare, è stata dedicata una Giornata mondiale, celebrata ogni anno il 14 novembre, per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la prevenzione di una malattia sulla quale incide non poco lo stile di vita. La data scelta coincide con quella di nascita di Frederick Banting che, insieme a Charles Best, scoprì nel 1922 l’insulina, aprendo nuove insperate frontiere alla cura di una malattia fino ad allora mortale.
Il diabete è una malattia molto difficile da affrontare perché coinvolge uno degli aspetti più importanti della vita dell’uomo: l’alimentazione. Spesso il rapporto con il cibo può essere molto delicato, soprattutto tra i più giovani. L’obbligo a dover sottostare a un rigido sistema alimentare resta, per i malati di diabete, uno degli ostacoli più duri. Tuttavia le conseguenze dello sviluppo della malattia possono essere anche drammatiche. Seri problemi alla vista e perfino amputazioni sono tra gli esiti più infausti di una diagnosi tardiva o di un piano terapeutico seguito con poco rigore dal paziente.
L’impatto con il diabete, una volta scoperto, può essere traumatico perché bisogna convivere con un ospite indesiderato che obbliga a cambiare stile di vita, impegnandosi in una lotta continua. Il segreto, tuttavia, è non stancarsi di lottare e di non dargliela vinta!