Crimini d’odio, il dovere della denuncia

Attualità

di Francesca Malito

È inaccettabile, eppure in molti, troppi, pensano che non sia grave. E non parlano, né quando subiscono, né quando sono testimoni. Eppure la denuncia è l’unica arma di difesa. I crimini d’odio sono sottovalutati, tanto che è stato istituito un evento internazionale, la “National hate crime awareness week”, ovvero la settimana della consapevolezza dei crimini d’odio, celebrata quest’anno dal 10 al 17 Ottobre per sensibilizzare sull’argomento. Fondamentale, però, è continuare a parlarne sempre.

Istituita in Gran Bretagna nel 2009, è un’opportunità per tutti noi di far luce su questo inquietante problema che spesso rimane nell’ombra e spingere le vittime a denunciare il crimine d’odio subito, che molte volte non viene segnalato e per il quale non viene fatta giustizia.

Il termine “crimine d’odio” non si limita solamente alla violenza, ma a qualsiasi percezione negativa che può essere espressa come odio nei confronti di un individuo o di una comunità basata su: disabilità, razza o etnia, religione o credo, orientamento sessuale e identità di genere.

Essere presi di mira semplicemente per essere sé stessi è inaccettabile.

Se sei una vittima di un crimine d’odio è necessario che tu lo riferisca alla polizia o ad altre agenzie di supporto. Anche iniziare a parlarne con qualcuno che pensi possa aiutarti a denunciare quanto successo, come la tua famiglia, un insegnante, un amico, è di fondamentale importanza.

Segnalando crimini o episodi d’odio, non solo otterresti giustizia, ma potresti impedire che altre persone ne diventino vittime.

Per vedere alcune foto e slogan di questa settimana digita gli hashtag #nhcaw #noplaceforhate #safeplaceforall e ricorda: abbiamo tutti un ruolo da svolgere per affrontare questi crimini spregevoli e far sì che smettano di verificarsi.