Coronavirus: un calabrese alla guida dell’emergenza

Attualità Dalla scuola Primo piano

di Luigi Feraudo
Pochi giorni fa, il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in accordo con tutto il governo ha nominato, come commissario straordinario all’emergenza covid-19, Domenico Arcuri che andrà ad affiancare il capo della protezione civile, Angelo Borrelli. Arcuri è nato a Melito di Porto Salvo, un piccolo comune nella provincia di Reggio Calabria. Laureato in Economia e Commercio presso l’università LUISS di Roma, ha lavorato per alcuni anni all’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), per poi passare alla Pars. Nel 2004 è diventato amministratore delegato della “Deloitte Consulting” e dal 2007 è amministratore delegato di “Invitalia”, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze. In questi anni ha ristrutturato il gruppo, modificandone profondamente la missione (da holding stratificata ad agenzia per lo sviluppo del Paese) e sfoltendone la pletora di società controllate, da 316 a 5.
Il premier Conte gli ha conferito pieni poteri di deroga, lavorerà per rafforzare soprattutto la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapia intensiva e sub intensiva. Avrà anche il potere di creare e impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature e sopperire alle carenze fino a questo momento riscontrate. Arcuri è stato anche al centro del gossip economico per la sua lunga storia d’amore con la giornalista Myrta Merlino (oggi compagna di Marco Tardelli) dalla quale ha avuto la figlia Caterina, oggi diciottenne, e per una liaison con una nota esponente di Confindustria.
Il premier Conte non poteva fare scelta migliore, Arcuri senza dubbio saprà coordinare al meglio questa emergenza sanitaria, unica nella storia dopo il secondo dopoguerra.
Buon lavoro, commissario Arcuri.