Connessi e soli nella giungla dei social

Attualità

Nelle ultime settimane si è molto  discusso del socialnetwork TikTok. Nato inizialmente come piattaforma per video musicali amatoriali, ha poi ampliato il suo raggio d’azione, includendo tutti i tipi di video brevi. L’app consente agli utenti di caricare o guardare  brevi clip fino a un massimo di 60 secondi, ma è soprattutto apprezzata per la facilità con cui consente di modificare e aggiungere un gran numero di effetti speciali . Attualmente è l’app più usata in tutto il mondo, come dimostrano moltissime statistiche.

Anche TikTok, alla pari di altri social, presenta però un lato oscuro e non conosciuto da molti. Nelle ultime settimane è stato al centro di numerosissime polemiche a causa del terribile caso di una  bambina siciliana, morta a  soli 10 anni per una pericolosa challange. TikTok per lei era tutto, come per molti altri bambini e ragazzi. Il web, infatti, sta assumendo sempre più peso nella vita, interferendo con la realtà. Ci troviamo di fronte a un fenomeno sociale e culturale di straordinaria portata, che determina, soprattutto negli adolescenti, effetti preoccupanti: ansia, senso di profonda inquietudine, depressione e un aumento esponenziale di suicidi e tentati suicidi. Si tratta di una vera è propria emergenza. Dopo le richieste del Garante per la Privacy, il colosso TikTok ha cercato di correre ai ripari, mettendo una stretta agli account dei minori dei 13 anni e bloccando ed eliminando gli account. Una decisione giusta e necessaria.

La questione dell’approccio alla tecnologia da parte dei minori è prioritariamente educativa, i genitori devono cercare di costruire insieme ai figli un percorso di condivisione e di formazione che aiuti i più piccoli ad individuare i pericoli insiti nella rete e anche la scuola deve fare la sua parte. Ci auguriamo che si capisca l’immensa potenza dei social network e che ci sia sempre più consapevolezza e senso di responsabilità da parte di tutti.