Che sintomi ha la felicità?

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Tutti vogliamo essere felici, alcune volte però ci demotiviamo o ce la prendiamo con noi stessi, soprattutto quando non riusciamo ad esserlo. In realtà la felicità è una luce ad intermittenza, è un po’ come stare sulle montagne russe, si sale e si scende, improvvisamente, si va e si viene. Non è qualcosa che cerchi o che trovi, che hai o che non hai, la felicità è sempre lì, a nostra disposizione, anche se non la vediamo, se non la percepiamo. E’ come l’arcobaleno, compare quando meno te l’aspetti e un attimo dopo non la vedi più. Mostra tanti colori, tante sfumature. Quando si è bambini la si trova in un gioco nuovo, in un disegno, da adulti la si rinviene nelle piccole cose, quelle che ti fanno capire quanto valga la pena andare avanti e non abbattersi mai. Ma che sintomi ha la felicità? Se chiedessimo a chiunque che cos’è questa felicità, non otterremmo risposte precise. La felicità è un’emozione, come la rabbia, la tristezza, la paura, è soltanto un momento, un singolo momento e non si non sarà mai raggiungibile nè con la stessa intensità e nè come ragione di vita. Freud la descrive come un’eterna tensione che si muove sul filo tra Eros e Thanatos, ovvero tra la pulsione di vita e la pulsione di morte. Da un lato l’uomo cerca sentimenti intensi di piacere, dall’altro invece mira ad evitare il dispiacere e il dolore, quindi è data dall’equilibrio sano fra questi due elementi. Ogni essere umano quotidianamente è alla ricerca della felicità, faremmo qualsiasi cosa pur di essere felici. Alcune volte ce la ritroviamo sotto il naso e non ce ne rendiamo conto, alcune volte non godiamo nemmeno gli attimi, i piccoli istanti di emozione che viviamo intensamente.  Eppure, è sempre stata lì, sta nella capacità di saper apprezzare quello che si ha. Spesso, chi è felice non si accorge di esserlo e chissà perché un sentimento così benevolo ci trova spesso impreparati!

Come diceva lo scrittore americano Henry van Dyke “La felicità è interiore, non esteriore, non dipende da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo”.