di Chiara Triolo
È la mattina del 6 gennaio, la sede del Congresso americano a Washington, durante la seduta del Congresso per la certificazione dei risultati elettorali di Biden, si trova assaltata da migliaia di sostenitori dell’ormai ex presidente Trump. L’irruenta protesta è causata dal fatto che, secondo i manifestanti, la vittoria alle elezioni di Joe Biden sia errata, corrotta, il risultato di un broglio elettorale: convinzione priva di fondamento. La loro si chiama “Save America march”, ma non è apparsa come una marcia di salvezza per gli Stati Uniti, considerando le vittime che ha portato. Un attacco così pericoloso e violento al Campidoglio americano non avveniva dal 1814, circa da 207 anni. La democrazia, uno dei principi fondamentali del sistema politico statunitense, è stata chiaramente ed altamente violata con questo assalto incredibile, ma non inatteso. Erano settimane che si temeva questa possibile manifestazione.
Questo episodio, come afferma lo stesso Francesco Costa, giornalista e autore del libro “Questa è l’America”, può essere considerato un vero e proprio colpo di stato, tristemente coerente con tutto ciò che è accaduto negli Stati Uniti negli ultimi anni, il punto più basso e forse anche finale, di un avvicendarsi di episodi anti-democratici, discriminatori, violenti ed ingiustificabili.
È da giorni che ormai si parla della censura degli account social, da Twitter a Facebook, di Donald J. Trump, che ne aveva intanto violato le normative, permettendo il dilagare di odio e terrorismo. La più recente piattaforma Parler, che non prevede la moderazione di linguaggio razzista, sessista, incitamento all’odio e alla violenza, è stata rimossa dai server di Google, Apple ed Amazon, perché l’odio e la violenza devono essere confinati in tutte le realtà: fisiche, verbali e virtuali.
La democrazia è stata messa ai ferri corti da questo attacco dei populisti terroristi, ma intanto i media hanno già dimenticato la notizia. È necessario, invece, non dimenticare, ma riflettere su questi episodi che sconvolgono la normalità e un grande valore e conquista dell’umanità intera: la democrazia.