Di Francesco Tocci
Sono 17 gli Obiettivi dell’AGENDA 2030 per lo Sviluppo Sostenibile individuati nel 2015 da 193 Paesi Membri dell’ONU e tra essi figurano, per citarne alcuni, la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame, il contrasto al cambiamento climatico, la riduzione delle disuguaglianze e la promozione della salute e del benessere.
Ma che cos’è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile? E’ un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, un programma molto ampio che comprende ben 169 traguardi.
L’avvio ufficiale di questi obiettivi ha coinciso con l’inizio del 2016 e i Paesi si sono impegnati a raggiungerli, appunto, entro il 2030. Le tematiche sono varie: dalla povertà e dalla parità di genere, fino al cambiamento climatico. Tra queste, alcune si concentrano sulla qualità della vita, incentrata sulla crescita economica, sulle infrastrutture e sui servizi igienico-sanitari; altre riguardano il rispetto dell’ambiente, attraverso la tutela della vita sulla terra e sott’acqua, ma anche attraverso una produzione e un consumo responsabili e la lotta al cambiamento climatico. Tutti temi che, soprattutto negli ultimi tempi, hanno acquisito una rilevanza notevole. Il motivo per cui si è deciso di intervenire è chiaro: abbiamo iniziato finalmente a notare quali sono gli effetti che hanno sull’ambiente le azioni irresponsabili dell’uomo. Produzione e consumo sono i fattori essenziali per contrastare gli effetti di una natura alterata da quello che noi chiamiamo “progresso”, ma che, forse, non è da considerarsi un progresso a tutti gli effetti. Natura vittima di un cambiamento climatico contro cui è in atto una sfida globale e la stessa UE ha obiettivi e progetti ambiziosi in questa direzione. Fermiamo la crisi climatica! L’attivista svedese, Greta Thunberg, attraverso le sue azioni ha coinvolto milioni di persone, sensibilizzando anche chi ancora non ha capito la gravità della situazione in cui ci troviamo. Sensibilizzare la gente riguardo al rischio che stiamo correndo è un passaggio fondamentale per contrastare il cambiamento climatico: se non si capisce questo, difficilmente riusciremo a raggiungere, entro il 2030, un obiettivo come quello che l’ONU si è prefissato. Un tema delicato che non può essere trascurato e che sta già provocando impatti e fenomeni di frequenza e intensità mai visti nella storia umana e con essi sofferenze, perdita di vite, sconvolgimento degli ecosistemi e della ricchezza di biodiversità che sostengono la nostra vita. Non possiamo continuare a distruggere il nostro pianeta! L’uomo esercita un’influenza crescente sul clima e sulla temperatura terrestre con attività come la combustione di combustibili fossili, la deforestazione e l’allevamento di bestiame. Il cambiamento climatico è, infatti, principalmente riconducibile alle emissioni di CO2 sul pianeta che dovranno essere ridotte a livello globale.
Riusciremo entro il 2030 a raggiungere questi obiettivi? E quali? Dobbiamo sicuramente cercare di dare il maggior contributo attraverso la collaborazione e la solidarietà.
“L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando”, Hubert Reeves.