di Maria Paola Cofone
“Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli perchè sarà l’affetto tra esseri completamente diversi”
scriveva Luis Sepùlveda nella “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. Con la sua estrema capacità di scartavetrare la realtà alla ricerca del sogno, Sepùlveda ha dato vita ad uno dei racconti più conosciuti che lo hanno reso, fino all’ultimo respiro, un autore amatissimo dal pubblico di tutto il mondo.
Ieri, purtroppo, la triste notizia. Se n’è andato in silenzio dopo un mese di coma, dopo aver contratto il Coronavirus. Spirito sognatore, attivista instancabile, eccellente narratore. Al suo grandissimo talento si aggiungeva poi l’impegno politico: affermava ,infatti, che, oltre ad essere uno scrittore, era anche un essere sociale, un individuo che rispettava se stesso e gli altri con lo scopo di occupare un posto nel labirinto della storia.
Egli rappresentava il cronista di chi ogni giorno viene ignorato, privato della storia ufficiale, che è sempre quella dei vincitori, il “cronista degli ultimi”.
Ci ha lasciato libri che hanno la capacità di saper parlare sia ad adulti che a bambini. Ai primi ha lasciato titoli entrati nella storia, tra questi “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, attraverso il quale ha presentato uno dei problemi che affligge la sua patria: la distruzione della foresta ecuadoriana, causata dall’ingordigia di uomini senza scrupoli. Ai piccoli la tenera storia della “Gabbianella e il gatto”, una fiaba che racchiude diversi importanti concetti ancora attuali, quali la condanna verso l’azione assurda dell’uomo, che spesso non è interessato al rispetto del proprio pianeta, la capacità di amare la diversità, la forza di non rinunciare mai a raggiungere i propri obiettivi, anche se sembra tutto difficile e, a momenti, impossibile. La sua capacità di raccontare storie e racconti riusciva ad emozionare ed incantare. Abbiamo tanto sperato che vincesse contro questo terribile virus, ma è stato lui ad assere vinto. Non lo dimenticheremo mai e oggi i nostri pensieri vanno a lui insieme alla gratitudine per averci lasciato pagine bellissime di letteratura.
Luis Sepùlveda, infatti, continuerà sempre a farci commuovere e a sognare tramite le pagine dei suoi libri, che profumeranno sempre di fantasia, perchè “La lettura è la forma migliore per confrontarsi con il mondo. Ti arma di qualcosa , ti fa bene, ti rende più libero”.
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