Varsavia si tinge di rosso
Le donne del movimento Strajk Kobiet hanno deciso di protestare versando secchi di vernice su se stesse e sui marciapiedi della città, per simboleggiare il sangue di tutte quelle donne che potrebbero morire, o sono già morte, per le leggi repressive che il governo polacco ha approvato negli ultimi anni nei confronti delle minoranze sessuali.
Il governo vuole infatti avviare un “Istituto per la famiglia e la demografia”, guidato dal cattolico fondamentalista Barttomiej Wroblewski.
“Potranno sorvegliare le donne per capire se vogliono abortire o prendere la pillola del giorno dopo, perseguitare le famiglie e strappare i figli alle persone LGBTQ+ e impedire divorzi.”, queste le parole di Marta Lempart, co-fondatrice di Strajk Kobiet.
Il ministro della Salute starebbe infatti compilando un database di tutte le gravidanze.
Una pronuncia della Corte costituzionale ha stabilito che l’aborto, a esclusione dei casi di stupro e del pericolo di vita della madre, non rispetta i valori della carta fondamentale polacca.
L’UE prende posizione.
L’Unione Europea ha preso posizione su questo decreto. I deputati condannano questa sentenza illegittima del Tribunale costituzionale polacco. Essa è considerata un ulteriore esempio di acquisizione del controllo politico da parte della magistratura e del collasso sistemico dello Stato di diritto in Polonia.
L’UE ha chiesto infatti al governo polacco di fare retro front e garantire pienamente l’accesso a servizi di aborto sicuri, legali e gratuiti.
Nel testo gli eurodeputati chiedono che «non una donna di più in Polonia perda la vita a causa di questa legge». Il Parlamento invita inoltre i Paesi Ue a cooperare più efficacemente per facilitare l’accesso ai servizi abortivi. Così facendo si potrà garantire alle donne polacche l’accesso a un aborto sicuro in altri sistemi sanitari nazionali.
In 10 mesi, solo 300 donne polacche hanno avuto accesso ai servizi per l’aborto negli ospedali a causa di una minaccia per la vita. Milioni di donne polacche stanno lottando con coraggio e con ogni mezzo. Non possiamo permettere che quel “sangue” di vernice che oggi macchia le strade di Varsavia si trasformi in sangue vero.
L’articolo è tratto dal seguente link https://www.fanpage.it/attualita/perche-il-divieto-di-aborto-in-polonia-e-una-guerra-contro-tutte-le-donne/