Il ritorno dei talebani segue millenni di ribellioni agli stranieri
In Afghanistan sono tornati al potere i talebani riportando indietro di venti anni le lancette del tempo: lo Stato è tornato ad essere un Emirato Islamico sotto la guida di Abdul Ghani Baradar. Immediatamente dopo l’annuncio degli USA di ritirarsi dal Paese entro il 2021, le truppe islamiche hanno iniziato a conquistare l’intera nazione con molti mesi di anticipo, incontrando pochissima resistenza. Gli eserciti dei Paesi Occidentali, che da anni garantivano un minimo di democrazia in quell’area dell’Asia, sono rientrati, abbandonando il Paese a se stesso.
Il regime dei talebani è duro e opprimente, ispirato a una interpretazione rigorosamente ortodossa della legge islamica. La popolazione civile, e soprattutto le donne, che subiscono di più la violenza del nuovo regime, dopo il primo sbigottimento ha intrapreso tentativi di fuga in massa.
L’Afghanistan ha una lunga storia di resistenza e vittorie su ogni tentativo di occupazione da parte degli stranieri. Paese povero, è tuttavia strategico perché situato a metà tra Occidente e Oriente. Già Alessandro Magno, nel IV secolo a.C., aveva occupato alcune province dell’odierno Afghanistan, tuttavia dovette reprimere numerose ribellioni.
Nel XIII secolo, Gengis Khan, sovrano mongolo, dovette competere con l’esercito di Jalal al-Din, sovrano dell’allora Impero corasmio, che sconfisse pesantemente i Mongoli a Parvan, nel 1221. Nel 1839, furono gli inglesi ad allargare il loro impero occupando la capitale Kabul e deponendo Dost Mohammed, l’emiro che deteneva il potere. Due anni dopo, proprio il figlio dell’emiro guidò il proprio popolo alla ribellione in modo assai cruento. Prima fece uccidere e decapitare l’inglese William Hay Macnaghten, convocato dagli afghani per un incontro. Poi, nel 1842, dopo aver assicurato ai britannici la possibilità di lasciare il Paese incolumi, massacrò migliaia di soldati di Sua Maestà colti alla sprovvista.
Nel 1979, fu l’Unione Sovietica ad invadere l’Afghanistan: una conquista facile ma poi fu impossibile sostenere la guerriglia dei mujaheddin locali sostenuti dagli Usa. Dieci anni dopo anche l’Armata Rossa abbandonò Kabul.
Dopo l’attentato alle Torri Gemelle di New York, nel 2001 gli USA occuparono l’Afghanistan perché ospitava i terroristi. Tuttavia, dopo 20 anni, gli eserciti occidentali si sono dovuti ritirare. L’Afghanistan, insomma, si rifiuta di sottostare a popoli stranieri, nel Paese asiatico si ripete la frase: ‘’Ci adattiamo alla discordia, ai disordini e al sangue, ma non ci adatteremo mai a un padrone’’.