Sanità: Conte “licenzia” il commissario Cotticelli.

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Da ben 11 anni  la sanità calabrese è commissariata: si parla di un disavanzo di bilancio di oltre 160 milioni di euro. Praticamente un disastro per la regione, dove la maggior parte del debito viene pareggiato impiegando il maggiore gettito prodotto dall’aumento delle imposte (Irap e addizionale Irpef). Così, a metter mano al portafoglio per tentare di ripianare il deficit sanitario è sempre il cittadino-contribuente. Dal 2010 si sono alternati diversi commissari e sub-commissari, ma nessuno di loro è riuscito a risanare il dissesto della sanità. Ultimo, in ordine di tempo, è stato Saverio Cotticelli, generale dei carabinieri in pensione, nominato nel 2018 dal primo governo Conte e dimessosi dopo la penosa intervista rilasciata durante la trasmissione della Rai, “Titolo V”. Troppo impetuoso l’impatto mediatico prodotto dalle dichiarazioni esposte dal generale, che con imbarazzo ha ammesso di ignorare che la responsabilità della redazione del piano Covid per la Calabria fosse sua. La notizia e il video sono rimbalzati sui social, provocando un tam tam mediatico, propagato da migliaia di condivisioni. Contro di lui in queste ore si sono espressi tutti gli schieramenti politici. Dopo l’imbarazzante intervista, il Capo del Governo, Giuseppe Conte, ha preteso  la sostituzione del generale Saverio Cotticelli con effetto immediato», aggiungendo di voler firmare il decreto al più  presto, perché “i calabresi meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità». Il Generale Cotticelli, era stato appena rinnovato al suo ruolo di commissario ad-acta per altri due anni; in questi mesi non è riuscito ad attivare il piano covid della Calabria, non ha aumentato i posti in terapia intensiva e sub-intensiva, non ha assunto nuovo personale medico ed infermieristico, non ha trovato i cosiddetti “Covid-Hotel” indispensabili per l’alloggio di pazienti meno gravi e per liberare posti nelle corsie. La Calabria, nonostante gli 86 milioni di euro arrivati dal Governo per far fronte all’emergenza sanitaria, si trova senza un piano covid, nel pieno della  seconda ondata pandemica. Ad oggi nella regione si contano circa 150 posti di terapia intensiva per quasi due milioni di abitanti. Bisogna precisaee che la zona rossa in Calabria è “una vera soluzione estrema”, sulla base di dati e di evidenze di obiettività epidemiologica e scientifica indiscutibili.

Sabato sera, il CdM ha nominato Giuseppe Zuccatelli nuovo commissario della sanità in Calabria; il nuovo commissario ad acta vanta una lunga esperienza nel campo del settore sanitario. 67 anni, romagnolo, è stato presidente dell’Agenas e ha avuto anche incarichi manageriali in Campania e Abruzzo: è arrivato in Calabria nel dicembre 2019, dopo la nomina nel primo “Decreto Calabria”. Nonostante il suo brillante curriculum tuttavia in rete è diventato ormai virale un video che testimonia l’atteggiamento di Zuccatelli alquanto bizzarro in relazione all’utilizzo della mascherina. Sarà lui dunque a doversi occupare del piano anti-Covid, finora non attuato in Calabria. Sarà lui a dare le direttive e ad occuparsi della fase delicata che la regione sta affrontando…