La comunicazione da parte della Provincia di Cosenza della sospensione dei servizi di ristoro all’interno delle scuole ha lasciato di stucco tutto il Liceo Julia, tra tutti il gestore del bar dello Julia e i dipendenti, una giovane e simpatica famiglia che da sette mesi aspetta con ansia la ripresa delle attività didattiche, dopo la lunga inattività e gli immensi sacrifici.
Il Liceo Julia ci tiene a precisare che non è mai stato interpellato sulla questione da parte della Provincia e non ha preso parte alla riunione del 18 u.s. citata nel dispositivo di sospensione delle concessioni dei punti ristoro.
Senza contestare le misure di contenimento legate allo stato emergenziale, che sono state alla base della decisione della Provincia di Cosenza, occorrerebbe, però, esporre necessari chiarimenti.
Il Punto ristoro del Liceo Julia gode di un ingresso esterno completamente separabile dalla struttura scolastica: basterebbe serrare una porta e il bar sarebbe assolutamente tagliato fuori dalla scuola. Le disposizioni anti-covid emanate dalla dirigenza del Liceo avevano già escluso la frequentazione del bar da parte degli alunni, comprendendo unicamente il servizio in classe di consegna di panini e pizzette, prodotti di cui i ragazzi vanno letteralmente pazzi.
Il bar potrebbe tranquillamente continuare il proprio servizio, funzionando come un normalissimo bar, precluso alle utenze scolastiche dall’interno. Parimenti potrebbe consegnare nelle classi i prodotti confezionati all’interno della scuola, senza che gli stessi subiscano contaminazioni esterne durante il trasporto, garantendo quindi la necessaria sanificazione e le opportune e indispensabili accortezze igienico-sanitarie.
Insomma, le soluzioni ci sarebbero per evitare non solo un disservizio agli alunni, ma soprattutto per garantire un posto di lavoro a brava gente, ad una famiglia onesta che, da sette mesi non percepisce guadagno.
Ci auguriamo tutti che la Provincia riveda le proprie decisioni e attui le opportune distinzioni tra i punti ristoro scolastici.