Buon compleanno Niccolò Machiavelli!

Cultura Dalla scuola

di Chiara Triolo

Niccolò Mchiavelli in un celebre ritratto

A distanza di 551 anni, la letteratura italiana celebra l’anniversario di un suo importantissimo personaggio. Il 3 maggio 1469, a Firenze, nasceva Niccolò Machiavelli, primo saggista e primo pensatore della modernità, “maestro del sospetto”, osservatore e rappresentante della realtà nella sua “verità effettuale”, e precursore dei grandi critici dell’ideologia come Marx, Nietzsche e Freud. Uomo fortemente legato alla politica della sua patria, Machiavelli considerava la storia “magistra vitae” e il mezzo attraverso il quale conoscere il passato e poter comprendere il presente, per migliorare il futuro: “La istoria è la maestra delle azioni nostre”, scriveva Machiavelli.
I motivi ispiratori dell’Umanesimo avevano ormai raggiunto il loro massimo compimento nell’epoca cinquecentesca; infatti, Machiavelli risulta essere un tipico esempio di uomo rinascimentale e colui che mise a punto le sue idee originali sul piano politico, portandosi ad essere riconosciuto come il fondatore della scienza politica moderna. Il pensiero di Machiavelli, al posto della cosiddetta ‘morale’, un insieme di regole astratte, pone le regole della pratica politica quotidiana, che con la morale nulla hanno a che fare. Nell’espressione del suo pensiero politico egli parla della “ruina d’Italia”: la situazione critica dell’Italia e la sua debolezza era dovuta all’eccessivo frazionamento della penisola, alla mancanza di uno Stato organizzato e ben governato e al ruolo politico della Chiesa che aveva ostacolato ogni tentativo di unificazione. Le concezioni della Storia e dello Stato di Machiavelli e le sue opere “Il Principe” e “I Discorsi” ricordano un importante scrittore classico, Cicerone. Machiavelli sostiene che, mentre la creazione di uno Stato può essere opera di uno solo (il “Princeps”), il suo mantenimento deve essere garantito da molti; il “princeps” per Cicerone è l’espressione dei “boni homines”, che non sostituiscono il Senato, ma lo sorreggono; egli deve lottare con tutte le sue virtù contro la sete di potere.
Il suo impegno è di natura prettamente letteraria ed egli diviene il prototipo dello scrittore impegnato che sogna di poter cambiare le cose con la potenza delle proprie idee messe per iscritto. Il grande letterato ha una concezione negativa dell’uomo, poiché portato ad avvalersi del male, ma l’uomo di cui lui si fa carico di scrivere non è solo capace di provare sentimenti, ma soprattutto capace di agire e di esercitare la virtù, attraverso la fortuna, quella che lui considera un’occasione, positiva o negativa. Machiavelli paragona la fortuna ad un fiume che, quando straripa, devasta tutto ciò che incontra e l’unico modo che l’uomo ha, di ridurne le conseguenze, è costruire degli argini. A tal proposito, egli intendeva dire che l’uomo è predominato per metà dalla fortuna, ma l’altra metà è nelle sue mani e lui stesso, con le sue azioni, ne deciderà la sorte. La virtù dell’uomo politico deve essere quella di saper adattarsi alle circostanze.
I giudizi negativi riguardo l’autore stesso sono innumerevoli, da Guicciardini, che non condivideva il suo pessimismo per la concezione umana, a Gentillet, che considerava Machiavelli un perfido consigliere di princìpi corrotti. In seguito a questo pregiudizio nascono due termini: “machiavellico” e “machiavellismo”, utilizzati per indicare un comportamento caratterizzato da assenza di scrupoli, amoralità e capacità di dissimulare le proprie intenzioni.
Nonostante ciò, a distanza di oltre mezzo millennio, celebriamo la sua nascita portando in alto la sua opera, come primo pensatore politico europeo interamente laico e come precursore dell’indipendenza e dell’unità nazionale. Buon compleanno, Niccolò Machiavelli.