11 FEBBRAIO, CELEBRIAMO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE E DELLE RAGAZZE NELLA SCIENZA!

Attualità Dalla scuola Primo piano

di Ardito Karin

Voluta dall’Onu per incentivare un accesso paritario delle donne alla scienza, promuovere l’uguaglianza di genere in questo campo e raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica, l’11 febbraio ricorre la “Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”. Denunciare la mancanza di donne nel meraviglioso mondo scientifico è stato sicuramente un passo importante nel campo della Scienza e della parità dei diritti! “Vogliamo incoraggiare una nuova generazione di donne scienziate per affrontare le principali sfide del nostro tempo. Sfruttando la creatività e l’innovazione di tutte le donne e ragazze nella scienza e investendo adeguatamente in educazione, ricerca e sviluppo, abbiamo un’opportunità senza precedenti di sfruttare il potenziale della quarta rivoluzione industriale a beneficio della società”. Questo hanno affermato congiuntamente Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco e Phumzile Mlambo-Ngcuka, direttore esecutivo di Onu Women. Sicuramente molti sono stati gli sforzi a livello mondiale, ma persistono ancora molti pregiudizi in questa direzione! Ad oggi, dai dati forniti dall’Onu, la partecipazione delle donne in campo scientifico è solo del 28,8% rispetto alla grande presenza degli uomini del 71,2%. Percentuali che ci confermano che, malgrado il progresso multidisciplinare avvenuto nel secolo scorso e che prosegue ancora oggi, siamo ancora lontani dalla parità di genere nel settore scientifico (e non solo in questo campo). Donne scienziate, però, ce ne sono state e senza dubbio molto rilevante è stato il loro contributo. Pensiamo a Marie Curie, Maria Montessori, Rita Levi Montalcini o Samantha Cristoforetti che hanno dedicato, e dedicano ancora oggi, la loro vita alla Scienza. Certo non è un numero elevato! Ma perché? Perché le donne si distinguono per risultati al liceo, all’università e hanno, poi, poche possibilità nella carriera scientifica? Proviamo a dare una risposta. Il problema non è rappresentato sicuramente da incompetenza o disinteresse, ma da convenzioni sociali, da innumerevoli pregiudizi culturali che ritengono le donne più adatte alle materie umanistiche o ad altre tipologie di studio, diverse dall’ambito scientifico. Dal 1903, infatti, sono state solo 17 le donne che hanno vinto un premio Nobel in fisica, chimica o medicina (2 quelli di Marie Curie) contro ben 572 uomini. Dati che dimostrano che è necessario ampliare gli orizzonti della conoscenza scientifica al mondo femminile. La strada è sicuramente in salita, ma non per questo bisogna mollare. Bisogna sconfiggere i pregiudizi, superare vecchi stereotipi. La Giornata delle Donne nella Scienza è nata, appunto, per sostenere le donne, per spingerle a scegliere la carriera scientifica, perché nessuna professione può essere esclusivamente “al maschile”. “Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi”. Rita Levi Montalcini.